Tutti viaggiamo, e lo facciamo in modo molto diverso.

Lo si può fare seduti su un divano mentre si guarda un film di avventura ambientato nella giungla tropicale, o guardando un documentario sulla barriera corallina. Siamo attratti dai pericoli del Mondo, dalla sua varietà, e dalla sua complessità, perché in fondo anche noi siamo animali, e come tali abbiamo un istinto, ormai celato dietro le tante comodità dell’occidente.

In televisione ci sembra tutto così distante, così impossibile da raggiungere, così maledettamente non nostro.

Anche io ho sempre ragionato così, mi sono sempre limitato al guardare tramite uno schermo asettico, ciò che accade nel mondo, come fosse una finestra a prova di bomba, ma ho sempre sentito la mancanza di qualcosa di più, di un brivido, di qualcosa che risvegliasse in me quell’energia primordiale. Qualcosa che mi portasse oltre 2000 metri di altezza, sopra ogni cosa, e guardare dall’alto questo Mondo meraviglioso, ricordandomi a cosa ho rinunciato per troppo tempo.

Ma per poterci arrivare è necessario che accada qualcosa, qualcosa di forte, qualcosa che ti smuova le fondamenta di una vita che credevi troppo stabile e sicura, qualcosa che ti cambi le priorità, e rimetta tutto in gioco. A me è successo, ma di questo ve ne parlerò in futuro.

A quel punto è stata solo una questione di tempo, e quando mi sono risvegliato da quel torpore, ho capito che il mio modo di vivere avrebbe dovuto cambiare. Sarei stato meno coccolato dalle tecnologie, e dai confort.

Ho riscoperto in modo molto diverso cosa vuol dire immergersi nel blu profondo, perdendo ogni riferimento. Situazioni in cui il pericolo è dietro l’angolo, nascosto dietro una bellissima Murena che è tanto affascinante quanto pericolosa.

Ho ripreso ad andare in Mountain Bike, esplorando ogni angolo della mia terra. Ho cominciato a riprendere fiducia nel mezzo, e nelle mie possibilità, riscoprendo un nuova, infinita forza che scaturiva dalla scoperta, dal non sapere cosa si può trovare oltre il prossimo promontorio. Ho scoperto posti lunari, oasi di vita, e tanta natura.

Ho cominciato a fare trekking, anche in questo caso, alla scoperta di luoghi vicini ma così tanto sconosciuti, superando i 2000 metri, passando per pareti rocciose e incontrando pini secolari, e riscoprendo l’adrenalina che può farti sussultare nel momento in cui cammini a meno di un metro da uno strapiombo alto centinaia di metri, e godendo di una vista che, forse, solo alle aquile è permesso avere.

Quando provi in prima persona certe emozioni non torni più indietro, hai risvegliato un demone che non ti abbandonerà mai più, hai risvegliato il tuo spirito selvaggio, hai risvegliato il tuo “Spirito del Viaggiatore”.